Cervi in Appennino
ovvero la plasticità in azione
Tra le finalità della Delegazione italiana del CIC sempre più centrale è la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nell’interesse delle future generazioni supportando e contribuendo alla divulgazione della ricerca scientifica applicata.
In quest’ottica, dopo la pubblicazione della “Guida Pratica al Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia”, del “Il Cervo Sardo”, del “Il Camoscio Appenninico” è ora la volta di “Cervi in Appennino, ovvero la plasticità in azione”.
Quest’ ultimo studio prende spunto da una interessante conferenza che il dott. Stefano Mattioli tenne in occasione del conseguimento dell’Attestato di Eccellenza, riconoscimento che la nostra Delegazione assegna a chi si è distinto particolarmente nella difesa, studio o altro a favore della natura e della caccia.
Nell’ intervento lo studioso spiegò l’origine della popolazione di cervi dell’Acquerino, il periodo dei super-trofei palmati, il periodo della “normalizzazione” dei palchi, i primi censimenti al bramito e i diversi accrescimenti corporei registrati sui due versanti appenninici quello toscano e quello emiliano.
Questa pubblicazione mette in mostra la grande versatilità del cervo rispetto alle variazioni climatiche e alimentari in termini di crescita corporea e investimento nel palco, utilizzabile quest’ultimo come indice dello stato di salute della popolazione.
Ringraziamo Stefano Mattioli, zoologo impegnato sia nella gestione diretta degli ungulati sia nella ricerca, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, docente, nonché CIC Expert della nostra Delegazione per il Suo importante contributo scientifico prima nello studio sul “Cervo Sardo” e ora con “Cervi in Appennino, ovvero la plasticità in azione”.
Un ringraziamento particolare ad Andrea Dal Pian per lo splendido contributo fotografico che accompagna lo studio.
Red Deer in the Apennine
or the plasticity in action
Among the aims of the Italian Delegation of the CIC is increasingly important the protection of the environment, biodiversity and ecosystems in the interest of future generations and we wish to support and contribute to the popularization of applied scientific research. From this perspective, after the publication of the “Practical Guide to the CIC Manual for the Measurement and Evaluation of Hunting Trophies”, of the “The Sardinian Red Deer” and of the “The Apennine Chamois”, it is now the turn of “Red deer in the Apennine, or plasticity in action.”
This latest study is inspired by an interesting conference that Dr. Stefano Mattioli held on the occasion of obtaining the Certificate of Excellence, a recognition that our Delegation assigns to those who have particularly distinguished themselves in the defense, study or otherwise in favor of nature and hunting. In his speech, the scholar explained the origin of the Acquerino red deer population, the period of palmated super-trophies, the phase of the “normalisation” of antlers, the first censuses by monitoring roaring stags and the different patterns of body growth recorded on the two slopes of the Apennine ridge, the Tuscan and the Emilian one.
This publication shows the great versatility of the red deer with respect to climatic and dietary variations in terms of body growth and antler investment, which can be used as an indicator of the health of the population.
We thank Stefano Mattioli ,a zoologist involved both in the direct management of ungulates and inresearch ,author of many scientific and popular publications ,lecturer and CIC Expert of our Delegation for his important scientific contribution first in our project on the “Sardinian Red Deer” and now with “Red Deer in Apennine, or plasticity in action”.
Special thanks to Andrea Dal Pian for the splendid photographic contribution that accompanies the study.