Progetto
Cervo Sardo

Tra le finalità del CIC sempre più centrale è la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nell’interesse in particolare delle future generazioni. A livello di ricerca, la Delegazione italiana sta contribuendo attraverso lo studio di alcune specie endemiche di ungulati del nostro territorio. Dopo la ricerca sul camoscio appenninico, Rupicapra pyrenaica ornata, nel 2020, che ha permesso l’attribuzione del punteggio CIC da parte del Trophy Evaluation Board è ora la volta del cervo sardo, Cervus elaphus corsicanus. Il cervo sardo è una sottospecie del cervo nobile che si distingue per una taglia più piccola, con le zampe più corte e un palco semplificato. Dalla Sardegna, ora è stata introdotta anche in Corsica. La popolazione sarda è stata in diminuzione per anni, ma grazie all’attenta opera di conservazione degli habitat della biodiversità da parte dell’Agenzia Forestas, è ora in aumento, distribuita in una dozzina di nuclei, per un totale attuale di circa 11.000 unità. Come spiega dettagliatamente il dott. Stefano Mattioli, le sue caratteristiche sono una conseguenza dell’adattamento alla vita insulare, contraddistinta da ambienti poveri di foraggio e assenza di predatori.
Il trofeo stesso è frutto di un ambiente relativamente povero per cui il cervo sardo “investe” meno energie nel costruire il proprio palco. Grazie alla disponibilità del Museo Sardo Settefratelli di Cagliari è stato possibile accrescere le informazioni biometriche sulla sottospecie rilevando tutte le misure richieste dal CIC Trophy Evaluation System. L’attenta verifica dei 17 trofei esaminati ha rilevato scarsissimo peso e caratteristiche comuni quali partenza dell’oculare distante dalla rosa, rara presenza degli aghi e pochissime corone e con forma palmata. Questo studio ci permetterà di presentare al prossimo Trophy Evaluation Board la richiesta di diminuire i coefficienti di detrazione al peso dei crani in quanto attualmente troppo penalizzanti per la sottospecie. Desideriamo ringraziare il dott. Stefano Mattioli per il prezioso contributo, la dottoressa Cecilia Fassò dell’Ufficio Biodiversità dell’Agenzia Forestas Servizio Territoriale Cagliari e Giorgio Deiana, referente del Museo Cervo Sardo Settefratelli per la loro cortesia e disponibilità.

Project
Sardinian Red Deer

Among the increasingly central purposes of the CIC is the protection of the environment, biodiversity and ecosystems in the particular interest of future generations. At a research level the Italian Delegation is contributing through the study of some endemic species of ungulates of our territory. After having conducted in 2020 a research on the Apennine chamois, Rupicapra pyrenaica ornata, thus allowing the Trophy Evaluation Board to assign the CIC score, it is now the turn of the Sardinian deer: Cervus elaphus corsicanus. The Sardinian deer is a subspecies of the noble deer and can be distinguished by its smaller size, with shorter legs and a simplified stage. Coming from Sardinia it has now also been introduced in Corsica. The Sardinian population has been decreasing for years, but thanks to the careful conservation of biodiversity habitats by the Forestas Agency, it is now increasing, distributed in a dozen cores, for a current total of about 11,000 units. As detailed by Dr. Stefano Mattioli, its characteristics are a consequence of its adaptation to island life, characterized by environments poor in forage and the absence of predators. The trophy itself is the result of a relatively poor environment for which the Sardinian deer “invests” less energy in building its stage. Thanks to the availability of the Sardinian Settefratelli Museum in Cagliari, it has been possible to increase the biometric information on the subspecies by detecting all measurements required by the CIC Trophy Evaluation System. The careful verification of the 17 trophies examined revealed very low weight and common characteristics such as the departure of the brow tine far from the coronet , the rare presence of tray tine  and very few crowns and with a webbed shape. This study will allow us to present the next Trophy Evaluation Board the request to decrease the deduction coefficients for the weight of the skulls as these are currently too penalizing for the subspecies. We wish to thank Dr. Stefano Mattioli for his precious contribution, Dr. Cecilia Fassò of the Biodiversity Office of the Forestas Territorial Service of Cagliari and Giorgio Deiana, contact person of the Settefratelli Sardinian Cervo Museum for their courtesy and availability.